Orban frena, l’UE valuta un’intesa a 26
Bruxelles – Mentre il Consiglio Europeo straordinario prosegue a Bruxelles, i leader dei 27 paesi dell’Unione sembrano orientati a trovare un accordo sulla difesa comune, ma il fronte sull’Ucraina resta spaccato. L’opposizione del premier ungherese Viktor Orban si conferma un ostacolo difficile da superare: a differenza di altre occasioni, il leader magiaro appare meno incline a compromessi.
Secondo fonti vicine ai negoziati, si starebbe quindi valutando una dichiarazione congiunta a 26, senza l’Ungheria, ma con un linguaggio più incisivo. L’ipotesi è quella di evitare un testo annacquato pur di ottenere l’unanimità.
Diversa la situazione per Robert Fico, premier slovacco, che inizialmente ha sollevato dubbi legati alle garanzie sulle forniture di gas. Tuttavia, nelle ultime ore sarebbe emersa una soluzione che potrebbe convincere Bratislava a dare il via libera.
Se il dossier Ucraina divide, il tema della difesa comune europea sembra invece raccogliere un consenso più ampio. I leader UE sarebbero vicini a un’intesa per rafforzare la cooperazione militare e aumentare gli investimenti nel settore. Questo segna un passo avanti importante per l’Europa, soprattutto in un momento in cui gli Stati Uniti di Donald Trump stanno ridimensionando il loro impegno nella sicurezza del continente.
Il summit di Bruxelles si conferma un passaggio delicato per il futuro dell’Unione. La spaccatura sulla guerra in Ucraina mette alla prova la coesione europea, mentre la difesa comune potrebbe diventare una nuova priorità strategica. La domanda resta aperta: l’Europa saprà rimanere unita davanti alle sfide geopolitiche, o le divisioni interne rischiano di indebolirne il ruolo sulla scena internazionale?
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