Diplomatici russi assenti alle celebrazioni per l’80° anniversario della liberazione di Auschwitz

Mosca – I diplomatici russi non prenderanno parte agli eventi commemorativi per l’80° anniversario della liberazione del campo di concentramento nazista di Auschwitz-Birkenau, in programma ad Auschwitz, Polonia. Lo ha confermato l’ambasciatore russo a Varsavia, Sergei Andreev, in un’intervista a Ria Novosti.

“Non parteciperemo a un evento in cui nessuno si ricorderà chi ha liberato il campo di concentramento di Auschwitz e l’Europa”, ha dichiarato Andreev, sottolineando l’intenzione della Russia di celebrare l’anniversario in modo autonomo e “corretto”.

La decisione arriva in un contesto di crescenti tensioni tra Russia e Occidente, in particolare con la Polonia, uno dei principali sostenitori dell’Ucraina nel conflitto contro l’aggressione russa. La liberazione di Auschwitz, avvenuta il 27 gennaio 1945 ad opera dell’Armata Rossa, è un evento storico di grande rilevanza, ma che oggi si trova al centro di narrazioni contrastanti sul ruolo della Russia nella Seconda Guerra Mondiale e sulla sua eredità storica.

Il governo polacco non ha commentato direttamente l’assenza della delegazione russa, ma le relazioni tra Varsavia e Mosca rimangono tese. La Polonia, che ha assunto una posizione critica nei confronti della Russia a seguito del conflitto in Ucraina, ha intensificato gli sforzi per evidenziare la propria interpretazione storica degli eventi del Novecento, dando risalto al contributo di tutte le nazioni alleate nella lotta contro il nazismo.

Mentre il mondo si prepara a commemorare le vittime dell’Olocausto e a riflettere sugli orrori della Seconda Guerra Mondiale, l’assenza della delegazione russa rischia di aggiungere ulteriori divisioni a un evento che dovrebbe promuovere la memoria e la riconciliazione.
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