Strasburgo – L’eurodeputato di Fratelli d’Italia/ECR, Francesco Torselli, ha presentato un’interrogazione alla Commissione Europea per fare chiarezza sull’ammontare effettivo dei fondi già erogati per la transizione digitale di cittadini e imprese europee. L’iniziativa giunge a seguito dell’annuncio della presidente Ursula von der Leyen su InvestAI, il nuovo programma che punta a mobilitare 200 miliardi di euro, incluso un fondo europeo da 20 miliardi per le gigafabbriche AI.
“La tecnologia e le infrastrutture digitali sono parte integrante della nostra quotidianità, rivestendo un ruolo fondamentale per comunicare, lavorare, far progredire la scienza e rispondere alle attuali problematiche ambientali”, ha dichiarato Torselli, membro della commissione ITRE (Industria, Ricerca e Energia). “La pandemia di COVID-19 ha evidenziato quanto sia importante per l’Europa non dipendere da sistemi e soluzioni provenienti da altre regioni del mondo. Inoltre, la guerra di aggressione della Russia nei confronti dell’Ucraina ha ulteriormente messo in luce le vulnerabilità delle nostre catene di approvvigionamento digitali e l’importanza di investire nella cybersicurezza e di migliorare drasticamente le capacità digitali europee”.
Transizione digitale e autonomia tecnologica: un obiettivo strategico
Il piano InvestAI rientra nella strategia dell’Unione Europea per rafforzare l’indipendenza tecnologica del continente, sostenendo lo sviluppo di infrastrutture digitali avanzate e potenziando la capacità produttiva europea nel settore dell’intelligenza artificiale. Tuttavia, restano dubbi sulla velocità di attuazione e sulla distribuzione effettiva dei fondi stanziati finora.
Torselli, con la sua interrogazione, punta a ottenere dalla Commissione dati concreti sulle somme già allocate e sulla loro effettiva ricaduta su cittadini e imprese. “Le promesse devono tradursi in fatti. La competitività digitale dell’Europa passa attraverso investimenti reali e tangibili che permettano alle aziende di innovare e ai cittadini di beneficiare delle nuove tecnologie”, ha sottolineato l’eurodeputato.
La Commissione Europea sarà chiamata a fornire risposte dettagliate nei prossimi mesi, chiarendo quali misure sono già state implementate e quali restano in fase progettuale. La questione della sovranità tecnologica europea, ormai cruciale nel contesto geopolitico attuale, resta al centro del dibattito istituzionale.
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