Liberazione a Gaza: Sei Ostaggi Israeliani Tornano a Casa, Scambio con 602 Detenuti Palestinesi

Gaza, 22 febbraio 2025 – Una giornata di forte impatto emotivo e simbolico si è consumata oggi nella Striscia di Gaza, dove Hamas ha rilasciato sei ostaggi israeliani in due località distinte, Rafah e Nuseirat, oltre a un terzo punto nella città di Gaza. L’operazione, parte di un fragile accordo di cessate il fuoco, ha visto il ritorno a casa di Tal Shoham, Avera Mengistu, Omer Shem Tov, Omar Wankert, Elia Cohen e Hisham al-Sayed, in cambio della liberazione di 602 detenuti palestinesi, tra cui figure di spicco come Salama Katkawi, uno dei leader di Hamas.

A Rafah, nel sud della Striscia, i primi a essere liberati sono stati Tal Shoham e Avera Mengistu. I due, visibilmente provati ma in piedi, sono saliti sul palco allestito dai miliziani di Hamas, circondati da striscioni propagandistici e da una folla di spettatori. Dopo una breve “cerimonia”, sono stati consegnati alla Croce Rossa e successivamente affidati alle Forze di Difesa Israeliane (Idf). Mengistu, trattenuto per oltre un decennio dopo essere entrato a Gaza nel 2014, rappresenta l’ostaggio israeliano vivente più a lungo detenuto da Hamas. Shoham, rapito il 7 ottobre 2023 dal kibbutz Be’eri insieme alla sua famiglia, ha rivisto la libertà dopo 505 giorni.

Poco dopo, a Nuseirat, nel centro di Gaza, è toccato a Omer Shem Tov, Omar Wankert ed Elia Cohen. La scena più sorprendente si è verificata quando Shem Tov, 22enne rapito durante il festival Nova, ha baciato sulla testa due miliziani di Hamas mentre si trovava sul palco. Un gesto immortalato dalle telecamere e trasmesso in diretta, che ha suscitato reazioni contrastanti: per alcuni un segno di gratitudine, per altri un momento controverso. Sorridente e con il pollice alzato, Shem Tov è apparso sollevato mentre veniva consegnato alla Croce Rossa insieme ai compagni Wankert e Cohen, anche loro catturati il 7 ottobre 2023.

L’ultimo ostaggio, Hisham al-Sayed, è stato rilasciato nella città di Gaza senza alcuna cerimonia pubblica, un’eccezione rispetto al consueto rituale di Hamas. Al-Sayed, beduino israeliano entrato nella Striscia nel 2015, è stato trasferito alla Croce Rossa in discrezione, per rispetto alla sua famiglia e alle sue condizioni di salute mentale.

Sul fronte opposto, Israele ha avviato il rilascio di 602 detenuti palestinesi, un numero significativo che comprende 50 ergastolani e 60 condannati a lunghe pene. Tra loro spicca Salama Katkawi, leader di Hamas, la cui scarcerazione segna un punto cruciale nello scambio. L’operazione conclude la prima fase dell’accordo di tregua iniziato il 19 gennaio, con Hamas che ora preme per una seconda fase, chiedendo un cessate il fuoco permanente e il ritiro completo delle truppe israeliane da Gaza.

Le immagini dei rilasci, tra palchi, miliziani armati e folle radunate sotto la pioggia, hanno fatto il giro del mondo, alimentando dibattiti sulla tregua e sul futuro del conflitto. Per le famiglie degli ostaggi, il sollievo è palpabile: “Stiamo iniziando a respirare di nuovo”, ha dichiarato la famiglia di Shoham. Ma la strada verso una pace duratura resta incerta, con le tensioni ancora vive su entrambi i fronti.
#LiberazioneOstaggi2025 #GazaTregua #OmerShemTov #ScambioHamasIsraele #RafahNuseirat #PaceInMedioOriente #SalamaKatkawi #CroceRossaGaza