Macron e la Francia in ordine sparso: l’Europa segue davvero il suo leader?

Un discorso tra ambizioni e realtà
Parigi – Alla vigilia del Consiglio Europeo straordinario, il presidente francese Emmanuel Macron ha pronunciato un discorso che ha fatto discutere. Con toni solenni e un linguaggio da stratega militare, ha avvertito che la Russia rappresenta una minaccia diretta per l’Europa e ha invocato un rafforzamento della difesa comune, mettendo la Francia in prima linea.

Tuttavia, il suo messaggio è stato accolto con scetticismo sia dai leader europei sia da Mosca, che ha parlato di «retorica aggressiva». La sua proposta di un “ombrello nucleare europeo” non sembra aver riscosso entusiasmo, in un’Unione Europea sempre più divisa sulle strategie di sicurezza.

A pesare sulle ambizioni del presidente francese è anche la questione energetica. Nicola Procaccini, europarlamentare di Fratelli d’Italia, ha sottolineato l’aumento record dell’import di gas liquido russo da parte della Francia (+81% nel 2024), evidenziando un’evidente contraddizione: da un lato, Parigi predica durezza contro Mosca, dall’altro continua a finanziarla.

Questo doppio binario ha portato alcuni osservatori a definire ipocrita la posizione francese, specialmente rispetto a paesi come l’Italia, che hanno ridotto drasticamente la dipendenza dal gas russo.

Macron ha inoltre rivendicato che la Francia ha «l’esercito più efficace d’Europa», suggerendo che la sua deterrenza nucleare potrebbe proteggere l’intero continente. Ma questa dichiarazione è stata accolta con freddezza dagli alleati: nessuno gli ha chiesto un simile ruolo di garante, e la NATO già prevede un sistema di difesa collettiva attraverso l’articolo 5.

Dmitry Peskov, portavoce del Cremlino, ha immediatamente definito le parole di Macron «una minaccia alla Russia», mentre il ministro degli Esteri Sergey Lavrov le ha liquidate come un «tentativo disperato di salvare la propria immagine».

Mentre gli Stati Uniti di Donald Trump si allontanano dall’Europa e riducono il loro coinvolgimento nel conflitto ucraino, Macron cerca di riempire il vuoto di leadership. Ma il suo one-man show sembra lasciare indifferenti gli altri leader europei: la Germania di Merz non lo sostiene, l’Italia lo critica, l’Europa dell’Est guarda più a Washington che a Parigi.

Il rischio per il presidente francese è quello di rimanere isolato, mentre l’Unione Europea cerca di trovare un equilibrio tra sicurezza, autonomia e realismo geopolitico.
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